Ottimizzare sito web, il segreto per vendere online

Che si tratti un blog, di un eCommerce o della finestra informativa di un’azienda o di un ente, tutti i siti Internet nascono con l’intento di ricevere più visite possibili. Tuttavia, per raggiungere tale risultato serve un buon posizionamento su Google e sugli altri motori di ricerca, che valutando un insieme di parametri sia tecnici sia contenutistici mostra all’utente determinati risultati prima di altri.

L’insieme delle tecniche per posizionare un sito in alto nelle ricerche è detto SEO, ovvero Search Engine Optimization, ovvero ottimizzazione per i motori di ricerca.

INDICE

Immagine puramente decorativa. Mostra una donna che sta scrivendo su un laptop.

A cosa serve l'ottimizzazione sito web e dei suoi contenuti on page?

Fare SEO è una delle attività più importanti affinché il proprio spazio web diventi visitato e, nel caso delle attività commerciali, influenzi positivamente le vendite. Per decidere l’ordine in cui vengono mostrati i risultati di ricerca, Google e gli altri motori scandagliano le pagine presenti sul web con appositi programmi, chiamati crawler, che ne rilevano la qualità e l’attinenza rispetto a determinate parole chiave.

I criteri su cui si basa il crawler per avvantaggiare o svantaggiare un sito sono dunque di tre tipi:

  • Strutturali: navigabilità interna al sito e in rapporto al resto della rete. L’ottimizzazione siti web può avvenire tramite scrittura HTML, oppure grazie ad appositi plug in per CMS (software di creazione siti) che mantengono un’interfaccia in linguaggio corrente. Questa parte delle tecniche SEO è curata del web designer;
  • Comunicativi: la presenza o meno nel codice del sito di determinati file generati specificamente per agevolare le scansioni da parte del crawler, unito alla capacità del sito di essere responsive, ovvero snello nei caricamenti e adattabile ai diversi tipi di schermi. Questi elementi sono tenuti sotto controllo tramite gli strumenti di Google Search Console e se ne occupa il web master;
  • Contenutistici: legati alla struttura degli articoli e degli elementi multimediali presenti all’interno delle singole pagine, in termini di leggibilità e attinenza con le parole chiave. L’ottimizzazione SEO di un contenuto on page avviene inserendo i cosiddetti metadati ed è compito dei redattori web o copywriter.

Web design: perché restaurare un sito

Oltre a risultare più al passo con i tempi, graficamente moderno e dunque di migliore impatto visivo sugli utenti, il restyling di un sito Internet è un’operazione necessaria di tanto in tanto anche per motivi tecnici. La SEO è una realtà in continua evoluzione, che segue a ruota il processo di crescita e autoperfezionamento dei motori di ricerca. A rivoluzionare il sistema è stata l’introduzione di PageRank, un algoritmo che valuta la reputazione e la qualità dei siti.

Uno spazio web ottiene un buon ranking se risulta nel complesso facilmente navigabile al suo interno, grazie a una main page ben costruita che rimandi a tutte le sezioni e sottosezioni in maniera agile, ma anche e soprattutto con i cosiddetti link interni, ovvero collegamenti tra una pagina e l’altra, che permettono un passaggio rapido da un contenuto all’altro, generando inoltre maggiore traffico. Mezzi come le anteprime degli articoli correlati, oppure l’inserimento di collegamenti ipertestuali direttamente nel testo di una pagina, sono i più comuni per ottenere questo obiettivo.

Allo stesso modo è importante che il proprio sito sia ampiamente connesso con il resto del web, in modo da guadagnarsi una sorta di reputazione pubblica agli occhi di PageRank. Tale risultato si ottiene facendo in modo che altri siti includano dei collegamenti al proprio tra i contenuti delle loro pagine, tramite il sistema di backlink. Più collegamenti da siti trafficati ottengono i nostri contenuti, maggiore sarà il ranking della pagina e dunque la loro ottimizzazione web.

In ultimo, bisogna evitare che il proprio sito abbia vicoli ciechi, ovvero pagine svuotate del contenuto per cancellazioni o modifiche all’indirizzo URL originale, caratterizzate dalla celebre dicitura Error 404. I motori di ricerca penalizzano molto la loro presenza, per cui saper utilizzare i redirect ad altre sezioni del sito, e farlo in modo corretto, è essenziale per ottimizzare un sito.

Analisi, monitoraggio, risoluzione problemi: il ruolo del web master

l ruolo del web master nell’ottimizzazione del sito è principalmente quello di monitorarne l’architettura e analizzare i dati di navigazione. Tramite gli strumenti di Google Search Console, il gestore che intende ottimizzare un sito web può rendersi conto di tutto ciò che appesantisce o rende meno agevole la navigazione all’interno di esso, ma anche venire a conoscenza di una serie di informazioni utili per migliorare l’esperienza dell’utente e velocizzare scansioni del crawler.

Il primo aspetto riguarda principalmente la responsività di un sito quando viene visitato dai vari dispositivi, i quali hanno schermi e capacità di caricamento differenti. Sostanzialmente, l’esperienza utente è giudicata buona quando i tempi di caricamento degli elementi testuali e multimediali sono brevi e il sito adatta la sua struttura ai vari dispositivi. Per soddisfare tale criterio esistono appositi plug in, come quelli per la gestione della memoria cache o per il miglioramento delle prestazioni interne al sito. Nel caso di siti estremamente obsoleti, può rendersi necessario migrare su un CMS più all’avanguardia.

In secondo luogo, il web master si occupa di mettere a punto alcuni strumenti di comunicazione con i motori di ricerca, come il file robots.txt, che indica quali parti del sito sono esplorabili dal crawler e quali no, in modo da agevolare le scansioni e permettere una più rapida indicizzazione, con annesso migliore posizionamento.

Dopodiché, compito del web master è mettere a disposizione del copywriter i dati di ricerca, cosicché esso possa ricavare le parole chiave più adatte e costruirci sopra contenuti ottimizzati.

Posizionamento SEO grazie ai contenuti: il copywriter

L’ottimizzazione di un sito internet passa anche e soprattutto attraverso la stesura dei suoi contenuti. Che contenga schede prodotto oppure articoli informativi, una pagina web viene premiata dai motori di ricerca quando il suo contenuto risulta particolarmente attinente rispetto alle parole chiave ricercate dagli utenti.

Individuare le più adatte all’argomento di cui si parla, che siano allo steso tempo molto cercate e poco usate dai siti concorrenti è il compito preliminare di un copywriter che agisce in ottica SEO. Search Console può fornire dati sulle query di ricerca, ovvero le parole chiave tramite cui i visitatori raggiungono più frequentemente il proprio sito, ma è compito di chi sviluppa nuovi contenuti trovarne altre, eventualmente più funzionali, e costruirci sopra un testo che le contenga e le evidenzi agli occhi del crawler.

Inoltre, il copywriter si occupa anche di inserire i metadati, come la meta description o l’attributo ALT delle foto, ovvero informazioni sul contenuto della pagina che non vengono pubblicate, ma dialogano direttamente con il crawler al momento della scansione e permettono di chiarire l’argomento trattato o di indicizzarne gli elementi multimediali.

Chiaramente, un buon copywriter è una persona che possiede un certo livello di skill nella scrittura, e il suo lavoro non deve limitarsi a inserire parole chiave in un testo base. La struttura del sito e la sua capacità di garantire una buona esperienza utente, infatti, sono requisiti necessari per migliorare le vendite e ottenere visibilità, ma poi la differenza la fa la qualità dei contenuti, che devono essere ben scritti, accattivanti e funzionali a indurre il visitatore all’acquisto o a continuare la navigazione. Per questo motivo, il lavoro del copywriter ha una forte componente creativa, essenziale per ottimizzare il sito non soltanto di fronte agli occhi digitali del crawler, ma anche a quelli dell’utente che lo visita, così da generare engagement e risultati di vendita.

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